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Tre sezioni dedicate rispettivamente alle vicende storiche del paese, della comunità e delle singole famiglie:

 

-Cenni e curiosità storiche generali dei fatti e dei personaggi che hanno caratterizzato la vita del paese attraverso i secoli.

-Le famiglie e le attività, le professioni e le piccole curiosità, i soprannomi, gli aneddoti e le tradizioni paesane prima dell'esodo.

-Dall’esodo ai giorni nostri, un percorso attraverso la storia della Comunità che ha raccolto nel dopoguerra gli esuli di Piemonte d’Istria.

-Piemonte oggi e domani, aggiornamento sugli avvenimenti i progetti e il futuro del nostro borgo istro-veneto rimasto fuori dell'Europa.

 

 

2000 anni di storia sulla porta meridionale del castello: Lo stemma della famiglia veneta dei Contarini e un bassorilievo raffigurante Dioniso e una menade.

 

 

CENNI E CURIOSITA' STORICHE: "...Non mi è difficile ora immaginare l'antico castelliere posto in una zona riparata e circondato da altri castellieri, a vedetta sui colli più alti e dei quali mi riprometto d'andare un giorno alla ricerca, come immaginare il vicus romano che ne ha occupato successivamente il posto. Poi vennero i secoli dell'abbandono, delle scorrerie, ma qui la vita ha forse potuto trovare una nicchia, un riparo tanto che nel periodo feudale troviamo qui un castello notevole, un centro di vita in cui si susseguono diverse dinastie di signori. La vita feudale continua anche quando tutto attorno, caduto il potere dei Patriarchi, domina la Serenissima. Piemonte allora è una piccola capitale di una piccola entità autonoma che comprende Castagna e Visinada con altre piccola località aldilà del fiume Quieto che è di vitale importanza per Venezia e la sua economia. Così nel 1523, venuta meno questa autonomia, acquistata dai Contarini Piemonte comincia a vivere la vita di tutti gli altri centri veneti dell'Istria. La sua popolazione italica, sopravvissuta a mille difficoltà, si innesta nella tradizione veneta che dalla costa si espande all'interno..."

(da Itinerari Istriani di Piero Parentin)

 

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Primi del '900: diversi gruppi famigliari riuniti sulle scale del duomo vecchio.

 

 

LE FAMIGLIE, LE ATTIVITA': "...nel paese di Piemonte vi erano quattro osterie, due negozi alimentari, una macelleria, due sarti, due calzolai, due fabbriferrai, due tessitori, una colletteria postale, una cassa rurale, una levatrice, tre torchi oleari, due rivendite tabacchi, un ufficio parrocchiale, un circolo di cultura. Nell'anno 1896 fu fondata la Socetà Filarmonica che contava otto elementi, che poi arrivarono fino a venti e oltre. Piemonte ebbe negli anni 1902-1903 i lavori per la ferrovia Trieste-Parenzo che dava lavoro a sei-otto operai addetti alla manutenzione della stessa. Durante il periodo italiano che durò circa 25 anni a Piemonte sorse una bella scuola con tre aule dove insegnavano quattro maestri...

A Piemonte la popolazione era dedita tutta all'agricoltura e si produceva molto olio e vino, il famoso refosco dal raspo rosso, questo vino veniva richiesto dagli osti di Trieste e Muggia....

(da Storia di Piemonte d'Istria scritta da Giuseppe Castagna)

 

( famiglie )    ( attività )

 

 Dal 1943, in vario modo, i piemontesi -costretti ad abbandonare il paese- si rifugiano in Italia, ritrovandosi poi quasi tutti a Trieste e ricostruendo la comunità in esilio.

 

 

DALL'ESODO AI GIORNI NOSTRI: "...ALTRI DUE GIOVANI ASSASSINATI IN ISTRIA - Avevano cercato di varcare il confine essendo state respinte le loro domande di opzione - ...di un altro duplice omicidio avvenuto a Piemonte d'Istria la scorsa settimana si ha notizia appena oggi. Il mattino del 3 settembre due giovani di 22 e 27 anni da Piemonte e da Berda di Portole riuscivano a varcare il confine penetrando nella Zona B del Territorio Libero di Trieste. Sfortunatamente venivano subito catturati dalla Difesa Popolare e riaccompagnati alla frontiera. Fatti pochi passi in territorio jugoslavo i due venivano raggiunti da una scarica di mitra sparata alle loro spalle dai militi di scorta. Mentre uno dei due si abbatteva al suolo e veniva trasportato via, l'altro gravemente ferito veniva lasciato in mezzo alla strada dove rimase finchè spirò. I due giovani erano optanti e si erano decisi alla fuga l'uno perchè pur di lingua italiana aveva avuta respinta la domanda di opzione, l'altro perchè temeva -non avendo avuto risposta da Zagabria- di non poter conservare la cittadinanza italiana..."

(da Il Grido dell'Istria 1948... 3 anni dopo la fine della guerra)

 

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 Gli amministratori locali d’oltre confine sono propensi alla realizzazione di strutture di accoglimento turistico nelle case che, libere, dovrebbero essere restituite ai legittimi proprietari.

 

 

PIEMONTE OGGI E DOMANI: "...Un tempo Piemonte, contava più di 1.100 abitanti, oggi poco più di 30. Un destino triste, causato dall’esodo del secondo dopoguerra, e proseguito con il costante invecchiamento della popolazione rurale.... dal 1993 il nuovo comune di Grisignana, guidato dal sindaco dietino Rino Dunis, ha promosso una nuova politica finalizzata al recupero di Piemonte, includendo nel progetto la Regione Istriana, l’Unione Italiana, le Regioni Veneto e Toscana e lo stesso comune...."Tutto il borgo diventerà una destinazione turistica con 52 appartamenti, poco più di un centinaio di posti letto, e una qualità elevata....I termini di realizzazione sono piuttosto brevi: quattro anni a partire dal 2008, anche se i primi interventi li avvieremo già alla fine di quest’anno. Lo scopo è quello di ridare un’anima al borgo, non di avviare un turismo finalizzato al grande profitto. Per il recupero del castello di Piemonte la Regione Istriana ha previsto 500.000 kune per quest’anno mentre dall’Italia giungeranno 740.000 kune...."

(da Voce del Popolo di Fiume 17 maggio '07)

 

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